Psicologia dell’età evolutiva
Questi disturbi possono comparire anche in infanzia o adolescenza, spontaneamente oppure come reazione a tensioni emotive, cambiamenti sociali, abusi o astinenza da droghe/alcol. Le psicosi si manifestano talvolta in modo non immediatamente riconoscibile, con crisi ripetute nel tempo. Le crisi possono anche risolversi spontaneamente, anche se la possibilità di recidive è alta nel caso in cui non venga intrapreso un intervento specialistico.
Il giovane che soffre di psicosi potrebbe esprimersi con frasi poco chiare o che non hanno alcun senso, potrebbe aver difficoltà a concentrarsi, a seguire una conversazione o a ricordare le cose. Il ragazzo potrebbe essere convinto che tutte le persone che incontra per la strada sono agenti della polizia segreta che la pedinano e la sorvegliano. Questa convinzione (detta anche delirio) è un’idea falsa, illogica e persistente nonostante le evidenze contrarie; la sua assurdità e implausibilità è evidente gli altri che non ne riescono a condividere il contenuto. Il giovane con psicosi potrebbe avere delle allucinazioni, ovvero sentire voci che nessun altro riesce a udire, vedere cose che non esistono, percepire un odore o un sapore come se le cose fossere avvelenate o avariate. Il ragazzo tenderà a comportarsi di conseguenza alle proprie convinzioni e/o allucinazioni. Ad esempio, egli potrebbe chiudersi in casa per evitare di essere seguito dagli agenti segreti o predicare tutto il giorno per strada convinto di essere un apostolo, potrebbe non mangiare più per timore di essere avvelenato o smettere di dormire per paura di qualcosa. Inoltre chi soffre di psicosi spesso può risultare apatico, incapace di provare emozioni e perdere progressivamente interesse nel relazionarsi con gli altri o nel frequentare ambienti sociali (es. scuola, impianti sportivi). Questo isolamento sociale favorisce il fatto che il giovane possa occuparsi esclusivamente delle sue preoccupazioni generate dai sintomi deliranti e/o allucinatori.
Nella maggior parte dei casi, il giovane che mostra sintomi psicotici non è disposto a recarsi dallo specialista per farsi curare perché crede che non ci sia nulla da preoccuparsi o spera che i sintomi spariscano spontaneamente da sé. È importante quindi che i genitori lo accompagnino e lo sostengano nell’affrontare una visita specialistica per un approfondimento diagnostico. Lo psicologo e il neuropsichiatra infantile svolgeranno diversi colloqui con il giovane, ma anche con i suoi familiari e amici, per indagare il problema presentato; successivamente somministreranno al giovane specifici test ed in base alle informazioni raccolte individueranno il tipo di psicosi, le cause e le possibili terapie.
Gli interventi appropriati sono di tipo farmacologico, psicoterapeutico, psicoeducativo sia per il giovane sia per i suoi familiari. Nella pianificazione dell’intervento verranno presi in considerazione alcuni fattori: le preferenze individuali, la tipologia e la gravità dei sintomi psicotici, la loro durata e la causa apparente.
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