Notizie

Tieniti informato

Tutte le news sulla Plusdotazione Cognitiva, Psicologia Adulti, Psicologia Bambini e Adolescenti, Psicologia Forense, Neuropsicologia, Comunicati, Corsi, Curiosità e Laboratori di Mentecomportamento


Anche se sembra paradossale, un’intelligenza troppo elevata può essere la causa di problematiche scolastiche. Alcuni bambini (detti “bambini iperdotati” )sono dotati di una capacità di ragionamento superiore alla media, sono incuriositi da moltissime cose, chiedono continuamente spiegazioni e apprendono molto rapidamente. A scuola, i bambini iperdotati sommergono la maestra di domande e si annoiano rapidamente. A volte, i bambini iperdotati risolvono un problema di matematica in un attimo ma non sanno spiegare che procedimento hanno usato. Appaiono come bambini con abilità particolari ma che hanno poco in comune con i coetanei. I bambini iperdotati hanno bisogno di essere capiti e supportati affinché le loro abilità diventino un punto di forza e non uno di debolezza. Approfondisci



Sono noti oramai da anni i problemi legati alla dipendenza da sostanze come il fumo, l’alcool o droghe. Recentemente, stanno emergendo nuovi tipi di dipendenze come quella da internet o da gioco d’azzardo. Anche se sembra strano che una persona possa diventare dipendente da un comportamento esattamente come si diventa dipendenti da una sostanza, le persone che sperimentano la dipendenza da gioco d’azzardo hanno tre aspetti in comune con le persone dipendenti da sostanze: 1) sperimentano il fenomeno della tolleranza cioè hanno bisogno di giocare somme sempre maggiori per attenere lo stesso “brivido” che all’inizio gli davano somme più piccole; 2) sperimentano il craving cioè una sorta di impulso irrefrenabile a mettere in atto il comportamento di gioco; 3) diventano irrequiete o di cattivo umore se non possono mettere in atto il comportamento di gioco.

Qui proponiamo  il link ad un’intervista rilasciata a Rete Veneta in merito alla dipendenza da gioco d’azzardo.

http://www.youtube.com/watch?v=cMEUMHD9htw – Prima Parte
http://www.youtube.com/watch?v=mJJpHBU7zL4 – Seconda Parte
http://www.youtube.com/watch?v=fPOQyqe_dVA – Terza Parte
 



Questo tipo di approccio è ad oggi considerato dalla comunità scientifica internazionale come il più indicato nei problemi psicologici in età evolutiva, poiché quando è stato testato in confronto ad altri tipi di approcci si è rivelato il più efficace.

Secondo l’approccio cognitivo comportamentale è importante concentrarsi sui problemi attuali del bambino o del ragazzo, cercando di comprenderli su tre piani:

  • Cognitivo: cioè quali sono i pensieri che generano disagio.
  • Comportamentale: cioè quali comportamenti inadeguati vengono messi in atto.
  • Fisiologico: cioè quali sono le reazioni somatiche associate.

Per una maggiore chiarezza riportiamo un esempio. Immaginiamo di avere un bambino che frequenta la prima elementare e da alcuni giorni non vuole andare a scuola. Quando questo bambino si sveglia e si prepara per andare a scuola cosa succede?

  • Cognitivo: Il bambino potrebbe pensare “A scuola mi faranno fare delle cose difficili che non so fare”, “Se non so rispondere ad una domanda della maestra i miei compagni diranno che sono stupido”.
  • Comportamentale: Il bambino potrebbe opporsi al voler andare a scuola piangendo, dicendo che sta male e così via. Insomma fare di tutto per evitare una situazione che a lui fa’ molta paura.
  • Fisiologico: La paura della scuola può causare in lui delle reazioni somatiche come nausea, vomito, mani sudate e così via.

Il problema pertanto deve essere compreso nella sua totalità, su tutti e tre i piani e non fermandosi al fatto che il bambino non vuole andare a scuola (comportamento). Una volta compreso il problema è facile capire come questo bambino abbia associato alla scuola una serie di pensieri e di sensazioni spiacevoli che cerca di evitare. L’approccio cognitivo comportamentale lavora su tutti e tre i piani.

  • Cognitivo: Lavorare su pensieri significa riflettere su alcune convinzioni del bambino. Per esempio, è vero che se un bambino non sa rispondere ad una domanda allora vuol dire che è stupido?
  • Comportamentale: Il bambino deve imparare a riavvicinarsi gradualmente alla scuola fino a tornare a frequentarla regolarmente.
  • Fisiologico: Delle semplici tecniche di rilassamento possono aiutare a ridurre o eliminare tutte le reazioni somatiche associate alla paura.

Di seguito proponiamo il link ad un breve filmato relativo ad un convegno sull’approccio cognitivo comportamentale nella scuola.

http://www.youtube.com/watch?v=Eg3fjiaNOao


Mentecomportamento | Associazione di psicoterapeuti cognitivo-comportamentali


Contact us


Call us

0-800-777-2331


Visit us anytime

27th Avenue, W2 3XE, New York


Send us an email

office@medicare.com



Subscribe


Sign up for Medicare newsletter to receive all the news offers and discounts from Medicare eye clinic.


Errore: Modulo di contatto non trovato.



Social networks


Facebook

https://www.facebook.com/mentecomportamento/


Twitter

#WeCare


Instagram

www.instagram.com/medicare




© 2019-24 Mentecomportamento. All rights reserved.



© 2019-24 Mentecomportamento. All rights reserved.