Motivati si nasce o si diventa? Può capitare di accorgersi, magari grazie l’aiuto e consiglio delle maestre, che nostro figlio pur essendo molto intelligente sia poco motivato e che il suo profitto a scuola non renda giustizia alle sue capacità. È fondamentale riconoscere che non si tratta di bambini semplicemente svogliati ma che piuttosto stanno concentrando la loro attenzione su qualcosa di diverso da quello che noi riteniamo importante per loro. Cosa fare allora? Esistono piccole strategie che, pur rispettando l’indole dei nostri bambini, possono aiutarci ad aumentare la loro motivazione, ecco quali sono:
Incoraggiateli al risultato- Riuscire a creare un ambiente sano per il bambino in cui ogni passo avanti viene notato e incoraggiato farà sì che il bambino sia spinto a migliorare sempre di più. Non è importante che il risultato venga raggiunto subito, non si tratta di una gara. Ciò che conta è che lo sforzo venga premiato, dicendo, ad esempio: “ho visto che ti sei impegnato tanto, sono fiero/a di te!”.
No alla competizione- E’ possibileche vostro figlio non si senta motivato perché schiacciato dalla competizione con gli altri compagni di classe. Potrebbe preferire non confrontarsi direttamente con loro ma dirigere la sua attenzione e le sue energie su qualcosa in cui non sia costretto ad affrontare un confronto/scontro. Piuttosto che paragonare nostro figlio agli altri bambini (“sei stato il più bravo della classe”, “sei andato meglio/peggio degli altri”) concentriamoci principalmente su lui e sui suoi passi in avanti:“questo compito è andato meglio rispetto a quello del mese scorso, stai facendo progressi, bravo!”
Sviluppare una relazione positiva- Ricordiamoci che stiamo cercando di aiutare i bambini e metterli sotto pressione può rivelarsi controproducente. I bambini devono imparare che se ci sta tanto a cuore il loro rendimento è per il loro bene e non per il nostro. Sarebbe meglio evitare punizioni troppo severe, nostro figlio deve sentirsi libero di poterci parlare non solo dei suoi successi ma anche degli insuccessi. Se non riusciamo a creare una comunicazione positiva con nostro figlio non riusciremo nemmeno ad aiutarlo quando ne avrà più bisogno. Gli si potrebbe dire: “non sono arrabbiato/a con te, capita a tutti di sbagliare!”
Fornire nuovi stimoli- A volte il bambino non capisce a cosa serva ciò che sta imparando e per questo motivo si annoia ed è poco motivato. Sono proprio gli aneddoti particolari, il poter applicare ciò che si conosce alla vita di tutti i giorni o affrontare nuove sfide che spingono i bambini a impegnarsi di più. Si possono insegnare filastrocche per imparare le tabelline, raccontare qualcosa di molto curioso sulla storia di Roma oppure sfidarli a chi ricorda più capoluoghi d’Italia. Così facendo i bambini si divertono e imparano di più.
Stabilire obiettivi raggiungibili- E’ inutile chiedere ai nostri figli un cambiamento repentino e che riguardi ogni aspetto della loro vita, i bambini sanno che è impossibile e ci rinunciano in partenza. Può essere molto più efficace stabilire insieme traguardi e tappe intermedie da raggiungere in modo che sappiano che con l’impegno è possibile fare progressi. Se i bambini non sono particolarmente motivati gli obiettivi non devono essere troppo difficili, solo con il tempo potremmo proporre traguardi più lontani; per iniziare diciamo:” l’obiettivo di oggi è leggere queste tre pagine, faremo così ogni giorno così in una settimana avrai letto il racconto che ha assegnato la maestra.”