Bambini con ADHD: come rapportarsi con le insegnanti
Maggiori informazioni sull’ADHD
La scuola fornisce diverse opportunità ai genitori per comunicare con gli insegnanti come le pagelle e gli incontri scuola-famiglia. Ma se il vostro bambino ha l’ADHD o difficoltà ad apprendere, dovreste entrare in contatto con gli insegnanti prima che cominci la scuola.
Scivere all’insegnante prima che cominci l’anno accademico potrebbe essere un buon inizio. Questo, oltre ad aiutarvi ad instaurare un legame con lei, potrebbe consentirvi di descrivere il vostro bambino come un individuo con preferenze e antipatie, forza e debolezze- non solo come uno studente con ADHD.
Identificate il suo tipo di ADHD (disattento, iperattivo o combinato) e spiegate che ricaduta ha sul comportamento e sul suo modo di apprendere. Fornitegli informazioni sul trattamento che segue il bambino, sulla lista di strategie che utilizza in classe e gli adattamenti dell’ADHD che gli hanno permesso di riuscire a superare le difficoltà relative allo studio. Parlategli dei sintomi del disturbi da deficit di attenzione e iperattività, dislessia o altri disturbi dell’apprendimento e delle sue medicine, se ne assume.
Incoraggiate vostro figlio a scrivere a sua volta una lettera spiegando cosa significa per lui avere l’ADHD e con quali modalità apprende meglio.
Di seguito trovare alcuni esempi di lettera per darvi un’idea di come scrivere la vostra.
All’insegnante di Marco:
Marco Rossi sarà nella sua classe quest’anno. Nel corso degli anni noi abbiamo ritenuto utile fornire agli insegnanti delle informazioni su di lui. Questo spesso assicura un promettente inizio all’anno scolastico.
Marco ha il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Segue un trattamento con farmaci ma questo non cambia la sua essenza, è più efficace aiutarlo concentrandosi su di lui piuttosto che cercare di controllare il suo comportamento. Ha un gran senso dell’umorismo e puntare su questo aspetto di solito funziona molto. Marco prende sul personale le critiche e odia essere sgridato. Non vorrà sempre che lei lo sappia, ma lui si preoccupa ed è molto sensibile. Potrebbe reagire in maniera sfrontata e violenta ma, una volta tornato a casa, se ha avuto una brutta giornata, cade a pezzi quando arriva a casa.
Marco non vede l’ora di cominciare il nuovo anno scolastico e vuole sedersi ed essere ‘’responsabile e maturo’’. Dice questo ogni anno ma non sempre ci riesce. Lo scorso anno è stato difficile per lui e la sua autostima ne ha molto risentito.
Le abbiamo allegato una lista di cose che hanno funzionato in determinate situazioni.
Noi accogliamo qualsiasi idea lei abbia per tenere impegnato Marco a scuola aumentando al contempo la sua autostima e il suo successo scolastico. Ci contatti pure quando ne ha bisogno, sul cellulare o via email.
Speriamo di poter di collaborare con lei durante l’anno.
Cordiali saluti,
I genitori di Marco
Lista di suggerimenti dei genitori di Marco:
- Elogi. Risponde bene agli elogi. Quando riceve rinforzi positivi, la sua ansia decresce e può dedicarsi meglio al compito. Se possibile, è preferibile parlargli dei suoi comportamenti sbagliati in privato.
- ‘’Lasciapassare’’. Gli anni scorsi, le insegnanti gli davano un lasciapassare per permettergli di uscire quando aveva bisogno di una pausa. Non lo usa spesso, ma sapere che può usufruirne può aiutarlo a controllare l’ansia. Può alzarsi di volta in volta per prendere un fazzoletto di carta o per temperare la matita e questo lo aiuta a stare seduto per il resto del tempo. Diventa ansioso, spesso al punto di avere un attacco di claustrofobia, quando è nello stesso posto per troppo tempo.
- Spazio tranquillo. Marco fa fatica a mantenere la concentrazione per molto tempo durante i compiti in classe o la lettura. In queste occasioni dovrebbe dargli uno spazio tranquillo.
- Problemi con la matematica. Quando deve fare un compito di matematica in classe, ha delle difficoltà. Avere uno o due problemi per foglio lo aiuterebbe dato che, per concentrarsi, Marco tende a dividere il foglio in quattro parti in modo svolgere prima un problema e poi l’altro.
- Programmazione delle ore. Se possibile, le materie più impegnative dovrebbero essere messe durante le prime ore perchè mantenere la concentrazione fino all’ultima ora per lui è complicato. L’insegnante che fa lezione durante le ultime ore dovrebbe essere informata di ciò.
- Limitare la lettura in classe. E’ quasi impossibile per Marco leggere in aula, è meglio assegnargli le letture da fare a casa dove legge in tranquillità.
- Flessibilità per i ritardi. Almeno che non gli sia ricordato spesso, la disorganizzazione di Marco lo porta a non svolgere i compiti in tempo. Per questo motivo dovrebbe avere un po’ di pazienza e flessibilità.
Qui invece una lettera scritta da un bambino di 11 anni all’insegnante.
Cara prof.ssa Rossi,
mia madre e mio padre mi hanno chiesto di scriverle una lettera per presentarmi.
Anche se ho l’ADHD penso di essere un bambino piuttosto intelligente. A scuola continuo ad impegnarmi per ottenere risultati migliori. Sto facendo del mio meglio per ascoltare la lezione anche quando sento che mi sto annoiando. Sto anche facendo pratica per non reagire impulsivamente. La mia insegnante dello scorso anno non ha mai mollato con me e quando ho fatto progressi è stata fiera di me. Lentamente sono diventato sempre più consapevole dei miei ‘’limiti’’ e poi ci ho lavorato su.
Per imparare meglio mi piace andare direttamente al nocciolo della questione. Non mi piace molto ascoltare tanti esempi, solo che mi si dica come una cosa funziona e se non la capisco faccio delle domande. E’ importante che lei mi aiuti in quel momento altrimenti dopo la scuola avrò già dimenticato tutto.
Cordiali saluti,
Enrico