I 5 virus mentali che rendono infelici i bambini
Ad ogni bambino è capitato di provare un’intensa emozione negativa che lo ha fatto star male, esattamente come succede quando il proprio organismo viene attaccato da virus e germi.
Questi “virus mentali” nascono dai pensieri negativi che elaboriamo in seguito a determinati eventi spiacevoli, ma spesso i bambini non hanno la capacità di cambiare la situazione, provocando in loro tristezza, ansia, rabbia e infelicità. Un ottimo stratagemma per limitare gli effetti di tali virus consiste nel cambiare il proprio modo di pensare, sostituendo i pensieri negativi con altri più positivi che danno al bambino più possibilità di controllo.
1. GENERALIZZARE – Questo virus mentale viene utilizzato per descrivere in modo esagerato tutto quello che accade. È possibile riconoscerlo in quanto il pensiero è caratterizzato da parole come «sempre», «mai», «tutti» e «nessuno». Il bambino dice: «Tutti mi prendono in giro!», mentre un pensiero più realistico potrebbe essere: «Francesco e Andrea mi prendono in giro, ma a Marco e Paolo sono simpatico».
2. INGIGANTIRE – Si ha quando il bambino tende a ingrandire in modo eccessivo gli aspetti negativi di quello che è successo o che potrebbe succedere, rendendo gli eventi come qualcosa di terrificanti e insopportabili. Tutto ciò sviluppa nel bambino un’eccessiva tensione emotiva che limita le sue capacità per far fronte al problema e abbassa il proprio stato d’animo. Se prima di un compito in classe il bambino pensa «Se prendo un brutto voto sarà una cosa terribile», la troppa ansia potrebbe effettivamente andare ad incidere sulla sua prestazione e quindi prendere un brutto voto. Per far fronte a questo virus, bisogna rendersi conto che è vero che alcune situazioni sono sgradevoli, irritanti e spiacevoli, ma non così terribili e insopportabili: «Anche se il compito non andrà bene, so che ho fatto del mio meglio e posso recuperare le lacune».
3. LA SVALUTAZIONE – Si presenta quando si giudica in modo completamente negativo qualcuno perché ha fatto qualcosa di sbagliato e sgradevole. Un esempio è dire «Sei stupido!», «Sei cattivo», in seguito a cui il bambino prova forte emozioni di rabbia, delusione e disprezzo nel confronti dell’altra persona, andando a modificare il proprio modo di relazionarsi ad essa. Per evitare la nascita di queste emozioni negative, sia nei confronti di sé stessi che degli altri, risulta utile rivolgere il proprio giudizio sul comportamento: «Durante la ricreazione ti sei comportato da stupido».
4. DARE INTERPRETAZIONI SBAGLIATE – Questo virus consiste nel dare spiegazioni scorrette su quanto è successo.
In tali situazioni è importante rendersi conto che non sempre è possibile individuare le cause del comportamento degli altri. Il bambino non ha l’assoluta certezza che il suo amico «Si è comportato così per farmi un dispetto», quindi è più corretto pensare «Non so perché si è comportato così, gli chiederò delle spiegazioni». Le interpretazioni errate possono riguardare anche sè stessi, come per esempio quando il bambino si dà la colpa di un qualcosa che è accaduto. Anche in questo caso bisogna prendere atto di ciò che è successo, ma non addossarsi completamente la colpa.
5. PRETENDERE, ESIGERE – Si tratta del più pericoloso dei virus mentali in quanto caratterizzato dagli imperativi «voglio», «devo» e «devono»: «Devo avere sempre quello che voglio». Quando il bambino si rende conto che tali esigenze non sempre possono essere esaudite, sviluppa forti reazioni di rabbia, tristezza, ansia e senso di colpa. Per arginare gli effetti del mancato raggiungimento delle proprie pretese, risulta efficace trasformare tali imperativi in preferenze, come: «Mi piacerebbe avere…», «Vorrei che gli altri mi trattassero bene».