5 motivi per cui i bambini molto intelligenti vanno male a scuola

I bambini molto intelligenti sono anche dei bravi scolari? Sembrerebbe scontato e logico rispondere: “Ovviamente sì!”. Paradossalmente, esistono invece almeno 5 validi motivi per cui bambini con capacità cognitive eccellenti (detti iperdotati o plusdotati) possono risultare alunni difficili o con uno scarso rendimento. Occorre ricordare come a delle ottime capacità non sempre corrisponda un’ottima prestazione. Nell’ambito sportivo, ad esempio, una persona con ottime capacità fisiche non necessariamente vincerà ogni gara! La prestazione ad una gara dipende da vari fattori: la motivazione nel momento, l’ansia da prestazione, la quantità di allenamento preparatorio, le tecniche utilizzate e così via. Analogamente, un bambino con delle ottime capacità cognitive non necessariamente avrà dei buoni voti. Di seguito sono elencati alcuni dei motivi più comuni per cui un bambino intellettivamente molto brillante può avere un rendimento scolastico molto inferiore alle sue capacità.

 

1- Desiderio di adeguarsi ai compagni. Un bambino iperdotato si può rendere presto conto di come riesca a svolgere i compiti assegnati molto più velocemente dei compagni e magari senza errori. Questo lo identifica, agli occhi dei compagni, come il bambino che non viene corretto dall’insegnante, che finisce per primo il compito e senza particolare fatica. Non è raro, che tutto ciò attiri le invidie dei compagni che raggiungono tali risultati con maggior tempo e maggior fatica. Proprio per evitare tutto questo, alcuni bambini iperdotati preferiscono essere il più simili possibili agli altri compagni, anche se questo significa rallentare l’esecuzione del compito o fare degli errori di proposito.

2- Il compito assegnato non gli sembra importante o rilevante. Molti bambini iperdotati affrontano i problemi di matematica con grande facilità, al punto che immediatamente dopo aver letto il testo del problema scrivono la soluzione nel giro di qualche secondo. Da qui, nasce spesso lo scontro con l’insegnante che spesso richiede lo svolgimento del problema attraverso la procedura standard. Molti bambini iperdotati non comprendono l’utilità di questa procedura “Ma se ti ho già detto che il risultato è 36, perché devo scrivere la procedura?”. Un altro esempio potrebbe essere la calligrafia, laddove i bambini iperdotati pongono molta più attenzione al contenuto dei loro scritti e considerano spesso irrilevante la calligrafia con cui tali contenuti sono scritti.

3- Il bambino può avere paura che riuscire bene significhi avere altri compiti assegnati. Molti bambini iperdotati terminano il compito molto prima dei compagni. Questo rende spesso necessario per l’insegnante trovare qualche altro compito per impegnare il tempo ed evitare che disturbi gli altri. Non necessariamente, il bambino che ha eseguito il compito velocemente è interessato ad eseguirne altri. Quindi, preferisce rallentare ad arte il ritmo di esecuzione in modo da finire nello stesso tempo dei compagni.

4- Può essere un modo per attirare l’attenzione. Molti bambini iperdotati imparano presto che i loro compagni ottengono alcuni minuti di attenzione da parte dell’insegnante che ha bisogno di far loro notare gli errori e come correggerli. Per il bambino iperdotato c’è invece, spesso, solo il tempo di una rapida occhiata perché “tanto lui è bravo”. Il bambino iperdotato impara così che fare degli errori garantisce l’attenzione da parte dell’insegnante, pertanto ricerca anche lui la sua parte di attenzione.

5- Può non comprendere l’obiettivo da raggiungere. Molto spesso, il sistema scolastico introduce nuove nozioni o metodi suddividendoli in varie parti di cui, solo in un secondo momento, se ne comprende l’utilità. Molti bambini iperdotati mostrano una scarsa motivazione ad eseguire un compito di cui non capiscono il senso.


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Bibliografia

da Lovecky, DV. (2003)- Different Minds: Gifted Children With Ad/Hd, Asperger Syndrome, and Other Learning Deficits, Jessica Kingsley Publisher, Philadelphia.

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