Come sapere se vostro figlio è vittima di bullismo

Siamo tutti consapevoli del fatto che essere vittima di bullismo da bambino non è una cosa insignificante. Non solo causa un forte dolore sul momento, ma è anche stato provato che essere vittime di bullismo nell’infanzia o nell’adolescenza porta ad avere problemi emozionali a lungo termine. Sembra inoltre che i bambini a cui manca un solido supporto dai genitori siano quelli che riscontrano danni più duraturi. 

Sappiamo anche che è parte del processo di crescita fare esperienze sociali dolorose o imbarazzanti, ed è importante che attraverso questi vissuti i bambini imparino a gestire al meglio le interazioni con i pari.

Se il nostro bambino ci dice di essere vittima di bulli, dobbiamo prendere le sue lamentele molto seriamente, dargli il supporto e gli strumenti per gestirlo e intervenire quando necessario. Ma non dobbiamo insegnargli che tutte le esperienze negative che fanno con i loro pari sono forme di bullismo.
A volte succede che i bambini si lamentino di essere stati vittime di bullismo, ma poi quando spiegano cos’è successo, si capisce che in realtà era stata solo una presa in giro. Forse qualcuno aveva dato loro fastidio e loro non erano riusciti a reagire in modo adeguato, ma non ogni caso di cattiveria, rifiuto o ostilità è bullismo.

 

 

Quando un episodio può essere definito come bullismo?

1. Quando c’è uno squilibrio di potere : i bulli sono in una posizione di potere, che sia sotto forma di forza fisica o di popolarità. Le vittime sono dei loro pari percepiti come meno potenti.

2. Quando c’è l’intenzione di ferire: episodi di bullismo possono avere la forma di attacchi fisici o verbali, minacce, pettegolezzi o esclusioni intenzionali da un gruppo. Non sono mai azioni involontarie e casuali, ma mirate a procurare dolore alla vittima.

3. Quando è ripetuto: un comportamento è definito di bullismo quando si attua in uno schema più ampio e continuo di azioni ostili o offensive dirette a un bambino-bersaglio.

4. Quando causa dolore: un comportamento diventa di bullismo quando compromette il benessere psicologico, fisico o sociale del bambino–vittima.

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Se il vostro bambino vi viene a dire che è vittima di bullismo, è importante che voi lo prendiate davvero sul serio. Questo perché anche nel caso in cui non si tratti di bullismo vero e proprio, i suoi sentimenti sono stati feriti e lui sta avendo delle difficoltà. Dovete ascoltarlo ed esprimere empatia senza trattarlo come se fosse debole. Sarebbe bene riuscire a modellare un atteggiamento di sicurezza che comunichi a vostro figlio che è un problema che si può risolvere.

Ciò che non dovete fare è mostrare a vostro figlio shock e rabbia e promettere di andare immediatamente a scuola o a parlare con i genitori dell’altro bambino. Moderare la vostra reazione incoraggia il vostro bambino ad aprirsi. Raccogliete informazioni in modo il più obiettivo possibile sulla vicenda prima di decidere come procedere a riguardo. Non dovete lasciarvi influenzare dai vostri impulsi protettivi da genitori, che vi potrebbero spingere a reagire di impulso, con il solo pensiero di dover punire il bambino che ha ferito i sentimenti di vostro figlio. Conoscere i dettagli dell’accaduto vi porterà non a minimizzare l’episodio o i sentimenti di vostro figlio, ma a sapere se è necessario prendere dei provvedimenti e a capire come farlo al meglio.

 

Mentecomportamento | Associazione di psicoterapeuti cognitivo-comportamentali


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