Psicologia del selfie nelle adolescenti: per piacere agli altri o a se stesse?

I social media come Facebook, Instagram, Snapchat, Pinterest, possono influenzare la soddisfazione che proviamo verso il nostro aspetto fisico? O, al contrario, è l’insicurezza relativa al proprio corpo che porta a cercare continue conferme attraverso la ricerca di un “mi piace”?

Un gruppo di ricercatori presso La Trobe University (Melbourne, Australia) ha studiato 101 ragazze adolescenti, di 13 anni in media, per tentare di far luce sull’uso dei social media in generale; in particolare sulla pratica del cosiddetto “Selfie” (da sole o con amici), in relazione ad aspetti psicologici quali: il dare un eccessivo valore al proprio peso ed alla forma corporea, l’insoddisfazione per il proprio aspetto fisico, e i comportamenti di restrizione alimentare.

I dati, raccolti attraverso questionari specifici, hanno rivelato che, in generale, le adolescenti sono coinvolte in molteplici forme di attività nei social media. Tra queste, una parte consistente di ragazze (approssimativamente un 50%) ha affermato di scattare selfies almeno una volta alla settimana e di condividerli regolarmente nei social. I ricercatori hanno quindi identificato due tipi di gruppi: ragazze maggiormente attive nello scattare Selfie per condividerli nei propri profili, e coloro che invece non riportano di essere particolarmente coinvolte in queste attività.

Quali differenze si sono potute osservare tra i due gruppi?
Le adolescenti che condividevano con maggior frequenza autoscatti riportavano anche una sopravvalutazione della forma e peso corporei, associati ad una maggior insoddisfazione del proprio aspetto fisico ed una più profonda interiorizzazione dell’ideale di bellezza proposto dai media.
Inoltre, all’interno di questo gruppo i ricercatori hanno cercato di indagare il livello di coinvolgimento nella scelta delle foto, rilevabile dalle preoccupazioni riguardo alla qualità degli scatti e gli sforzi spesi nello scegliere quale tra tutte le foto scattate condividere sul proprio profilo, insieme anche ad un altro aspetto che può essere chiamato “manipolazione delle foto”, il quale comprende l’alterare alcune parti delle foto attraverso programmi di fotoritocco. In questo studio, le ragazze che più frequentemente manipolavano le foto prima di condividerle e che riportavano di investire più tempo ed energie in questa attività, riferivano anche una maggior quantità di preoccupazioni riguardo al proprio aspetto fisico ed all’alimentazione.

Quali interpretazioni?

selfie di Miley Cyrus, cantante molto apprezzata dagli adolescenti: i media stessi e i VIP influenzano l'ideale di bellezza di tutti noi.
selfie di Miley Cyrus, cantante molto apprezzata dagli adolescenti: i media stessi e i VIP influenzano l’ideale di bellezza di tutti noi.

È probabile che le ragazze maggiormente preoccupate del proprio aspetto fisico tendano anche a curare aspetti, per loro rilevanti, di come appariranno agli occhi degli altri attraverso la manipolazione delle proprie foto, così da condividere delle immagini di sé vicine al proprio ideale di bellezza. Inoltre, l’essere coinvolte “attivamente” nel presentare l’immagine desiderata, insieme al continuo confrontarsi con le immagini pubblicate dagli altri ed il poter ricevere e fare commenti, contribuisce a sviluppare un esame minuzioso di sé, che conduce a sviluppare delle preoccupazioni relative al “come si appare agli altri”. Questo è un aspetto importante presente solo nei social media, i quali a differenza di media più passivi come la televisione, pongono la persona nelle condizioni sia di poter fare che ricevere giudizi. Infine, il coinvolgimento nei social media può essere ricercato dalle persone con elevate preoccupazioni relative al proprio corpo che cercano gratificazioni nelle “rassicurazioni e valutazioni della loro attrattiva fisica e sociale” da parte degli altri.
Si delinea così un rapporto di causa-effetto che va in entrambe le direzioni, tra l’utilizzo dei social media e le preoccupazioni riguardo al proprio aspetto fisico: le ragazze che hanno maggiori insicurezze relative all’aspetto fisico sarebbero maggiormente inclini ad attività che danno importanza all’apparenza; ed a sua volta, il coinvolgimento in attività che si focalizzano sull’aspetto fisico della persona, come l’investimento e la manipolazione delle foto, alimenta le preoccupazioni relative al proprio corpo, che sono a loro volta strettamente legati all’insorgere di disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia.

Articolo originale:
McLean et al. Photoshopping the selfie: Self photo editing and photo investment are associated with body dissatisfaction in adolescent girls. International Journal of Eating Disorders, 2015, in stampa.

 

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