Roba da… strapparsi i capelli! La tricotillomania

Chi soffre di tricotillomania? Una persona che, nei momenti in cui è particolarmente nervosa o sovrappensiero, si strappa i capelli, le ciglia, le sopracciglia o la barba, al punto da provocare una notevole perdita degli stessi. La persona può utilizzare le proprie unghie, le pinzette o perfino specifiche attrezzature mediche.

TrichotillomaniaIn cosa consiste questo disturbo? La perdita di peli o capelli dovuta alla tricotillomania non dipende da situazioni mediche (come problemi dermatologici) o da motivazioni estetiche: chi soffre di questa patologia non lo fa per cambiare il proprio aspetto fisico, anzi, cede a un impulso che per lui o lei è irresistibile.
Il comportamento viene solitamente attuato in modo automatico, mentre si è indaffarati a fare qualcosa, come leggere un libro, guardare la tv o parlare al telefono. Oppure, essa può essere scatenata da uno stato d’animo negativo, da un periodo stressante. Questo disturbo consiste in una difficoltà del controllo degli impulsi, proprio come la piromania, la cleptomania e il disturbo ossessivo-compulsivo. L’azione si mette in atto per placare un crescente senso di tensione, nonostante si tenti di resistere alla tentazione di metterla in atto. Lo strappo di per sé viene vissuto come gratificante, dà sollievo –anche se solo momentaneo- e non si tiene conto delle sue conseguenze estetiche.

Quali sono le conseguenze? A lungo termine, questo disturbo può comportare non solo una perdita totale delle sopracciglia, alla calvizie o ad alcune chiazze vuote sul cuoio capelluto o nella barba, ma anche a danni alla pelle. Per correggere questi esiti antiestetici il soggetto può ricorrere al camuffamento con cappelli, parrucche, strane acconciature, trucco, ciglia finte. In alcuni casi le persone possono ricorrere al tatuaggio estetico per riprodurre le sopracciglia. Le conseguenze più importanti sono però sul piano psicologico: l’individuo inizia ad evitare progressivamente i rapporti interpersonali, ritirandosi dalle relazioni intime o dal lavoro, fino ad arrivare ad un vero e proprio isolamento per l’imbarazzo e il senso di colpa. Questa condizione porta spesso a un calo dell’autostima e allo sviluppo di ansia e depressione.

Come si può curare? Come molti disturbi del comportamento, la tricotillomania può essere trattata efficacemente con una terapia cognitivo-comportamentale. Questo approccio considera l’impulso a strapparsi i peli/capelli come una risposta condizionata, che avviene in modo inevitabile e automatico quando il soggetto si trova in situazioni analoghe a quella in cui il comportamento è stato appreso. Quindi, poiché lo strappo è ritualizzato e limitato a determinati luoghi e momenti ben precisi, il trattamento si pone l’obiettivo di aiutare i pazienti a riconoscere i pensieri, i sentimenti e i fattori scatenanti l’atto di tirarsi i capelli. Questa consapevolezza permette la sostituzione del comportamento dannoso con azioni alternative positive. Tuttavia, nei casi più gravi può essere utilizzata anche la terapia farmacologica per diminuire l’ansia, la depressione e i sintomi ossessivo-compulsivi che accompagnano la tricotillomania.

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