Divorzio: quando diventa un problema per i figli?
Tra gli anni ’60 e gli anni ’80, e fino ai nostri giorni, si è registrato un aumento impressionante di divorzi, assieme ad una graduale diminuzione di matrimoni. Allo stesso tempo, il concetto di famiglia va modificandosi: la classica famiglia formata da padre e madre, è ora sempre più spesso sostituita da quella costituita da un solo genitore o da quella allargata. Naturale che tali cambiamenti si riflettano sullo sviluppo e sul comportamento del bambino. I bambini che hanno sperimentato il divorzio dei genitori hanno maggiori problemi comportamentali rispetto a quelli che vivono in una famiglia ancora integra, soprattutto se la separazione è avvenuta nei primi cinque anni di vita del figlio. Dall’altra parte, alcune ricerche suggeriscono che maggiore è il reddito familiare minore sarà la probabilità che un divorzio possa inficiare lo sviluppo del bambino. Questo, probabilmente, è dovuto al fatto che un divorzio per le famiglie più povere implica una spesa economica gravosa, e quindi minor tempo e denaro da dedicare al figlio. Al contrario, altri studi, dicono invece che siano i bambini delle famiglie più ricche a subire danni maggiori.
Per porre maggiore chiarezza sulla questione la psicologa Rebecca M. Rayan, assieme al suo team, ha condotto uno studio su un campione di famiglie che sono andate incontro alla separazione, e ha indagato se gli effetti dei cambiamenti familiari sul comportamento del figlio varino in base al reddito e se sono più forti quando il bambino è ancora molto piccolo.
Lo studio
La ricerca è stata condotta su un campione di bambini, seguiti dalla nascita fino ai dodici anni.
I fattori che, anno dopo anno, venivano esaminati dai ricercatori, erano:
- i cambiamenti familiari che si erano succeduti nel tempo
- il livello economico in cui versava la famiglia prima della nascita del figlio e successivamente al divorzio
- il comportamento del bambino.
I risultati
I risultati suggeriscono che i cambiamenti nel comportamento del bambino, successivi ad un divorzio, sono maggiori quando il bambino vive in una famiglia con grandi disponibilità economiche. Perché? Due sono le risposte che gli studiosi hanno dato. La prima afferma che le famiglie con bassi redditi hanno meno da perdere, in termini di denaro e di qualità dell’ambiente di vita. Una famiglia dal reddito medio-alto, al contrario, risentirebbe maggiormente delle conseguenze di un divorzio, sia in termini economici che di tempo: i genitori, che prima avevano maggiori occasioni e possibilità di seguire il figlio, avranno poi minor tempo da dedicargli. La seconda sostiene che le famiglie aperte, o quelle formate da un solo genitore, sono più comuni tra i ceti economici più bassi, cosicchè i figli di famiglie con disponibilità economiche del genere finiscono per percepire i cambiamenti familiari come più normali, prevedibili, e meno stressanti, perciò, questi cambiamenti non inficiano granchè il loro benessere.
L’associazione tra cambiamenti in famiglia e problemi comportamentali del figlio, inoltre, emerge solo quando i cambiamenti sono avvenuti durante la prima infanzia del bambino. Ciò testimonia l’importanza, per lo sviluppo, del primo ambiente di vita in cui il bambino si trova a crescere.
Bibliografia: Associations Between Family Structure Change and Child Behavior Problems: The Moderating Effect of Family Income, Rebecca M. Ryan, Child Development, 2015, Volume 86, 1, 112–127.