Harry Potter e i segreti della mente: cosa succede al nostro cervello quando leggiamo libri fantasy?

Le storie che contengono elementi soprannaturali o magici incantano generazioni di lettori, da sempre. Durante queste letture, le persone si trovano a simulare mentalmente un mondo diverso da quello reale: questa situazione provoca un processo a cascata, che parte dalla maggiore attenzione necessaria per elaborare un racconto che si discosta significativamente dalla realtà. Questa “iperattenzione” porta il lettore ad una profonda immersione nella storia, e quindi ad un forte coinvolgimento emotivo. Curiosamente, il piacere derivante dalla lettura risulta essere tanto più intenso quanto maggiore è la differenza tra l’evento narrato e ciò che il lettore ha sperimentato nella sua vita. Ma cosa rende così diversa la lettura di storie narranti mondi fantastici e scene magiche rispetto ad altri tipi di racconti?




harry potter libriUno studio ha cercato di scoprire quali aree del cervello sono più attive durante la lettura di testi appartenenti al genere della letteratura fantastica. In particolare sono stati scelti dei passaggi provenienti dalla saga di Harry Potter, in modo da creare due condizioni sperimentali: nella condizione “magia” sono stati utilizzati 20 brani descriventi scene magiche e surreali, invece per la condizione di controllo sono stati scelti 20 passi dal contenuto neutro. Mentre i partecipanti leggevano, venivano sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI), una tecnica di neuroimmagine utilizzata per valutare, in questo caso, quali aree cerebrali sono maggiormente attive nelle diverse condizioni.

l'immagine mostra l'amigdala, (ce ne sono due, a destra e a sinistra) nei lobi temporali del cervello
l’immagine mostra l’amigdala, (ce ne sono due, una a destra e una a sinistra) nei lobi temporali del cervello

Il più interessante tra i risultati raccolti è la maggior attivazione dell’amigdala sinistra durante la lettura di eventi magici. L’amigdala è una struttura cerebrale che svolge un ruolo importante nell’elaborazione di stimoli esterni salienti, tra cui anche quelli emotivamente forti, ed è parte integrante di un circuito cerebrale che si attiva in risposta alla presentazione di stimoli nuovi e salienti (salience network).

I racconti magici e fantastici violano le conoscenze che una persona ha sul mondo, rendendo saliente il contenuto della storia, ed una volta che uno stimolo viene elaborato come significativamente differente rispetto all’esperienza quotidiana e quindi come una “novità”, il lettore si trova nella condizione di maggior sensibilità agli elementi affettivi del testo.
Inoltre, i partecipanti nella condizione “magica” hanno riportato maggiori emozioni di sorpresa e piacere nella lettura rispetto a coloro che erano coinvolti nella lettura dei testi a contenuto neutro, evidenziando perciò come eventi magici siano associati a vissuti emotivi di sorpresa ed all’esperienza edonica di piacere nella lettura. Entrambi i fenomeni potrebbero spiegare come mai nel linguaggio comune il termine “magico” viene usato come sinonimo di emozionalmente intenso.

Inoltre, nel gruppo di coloro che leggevano brani a contenuto magico e fantastico, sono state individuate delle connessioni cerebrali con un’attività più bassa rispetto all’attivazione delle stesse aree nel gruppo di coloro che erano impegnati nella lettura brani narranti scene quotidiane. In particolare, una minore attivazione è stata rilevata nelle aree corrispondenti alla memoria autobiografica, plausibilmente poiché la persona nella prima condizione ha minor possibilità di richiamare eventi di vita già vissuti nel passato (e che vengono appunto “registrati” nella propria memoria autobiografica) dal momento che eventi così affascinanti ed al di là dell’esperienza quotidiana non sono rinvenibili nel bagaglio esperienziale della persona.

Quindi, l’attivazione delle diverse aree cerebrali osservata durante la lettura di storie a contenuto soprannaturale offre una spiegazione al “come la letteratura fantastica riesce ad essere così accattivante coinvolgendo completamente il lettore”: l’immaginare vividamente questi eventi soprannaturali occupa il nostro circuito cerebrale dell’attenzione e della sorpresa, coinvolgendoci molto più intensamente rispetto ad altri mondi immaginari ma che non sono a carattere soprannaturale. In più, attivano in modo particolare una struttura cerebrale che non è solamente coinvolta nell’individuare eventi salienti (quali sicuramente sono gli eventi magici), ma è soprattutto connessa all’esperienza emozionale ed edonica (esperienza che è molto probabilmente ricercata da molti appassionati lettori di romanzi fantasy): l’amigdala.









Articolo Originale:
Hsu et al. The Magical Activation of Left Amygdala when Reading Harry Potter: An fMRI Study on How Descriptions of Supra-Natural Events Entertain and Enchant. PLoS One 2015, 10(2).

 

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