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“Iperdotazione Cognitiva – Quando l’eccellenza diventa diversità”

Dott. David Polezzi

Udine • Sabato 14 maggio 2016, h. 9.30 – 18.30

Locandina workshop Iperdotazione CognitivaWorkshop sull’Iperdotazione Cognitiva, che si tiene a Udine con il Dott. David Polezzi. L’iperdotazione cognitiva è la condizione per cui un individuo presenta delle abilità intellettive marcatamente superiori alla media (QI pari o superiore a 130). Tale condizione interessa il 2,28% della popolazione generale. Nel nostro paese, la scuola e le istituzioni si sono largamente occupate dei bambini con vari tipi di deficit (ritardo mentale, DSA) o con bisogni educativi speciali (BES), mentre è tutt’oggi largamente trascurata quella parte di popolazione che si differenzia per un’abbondanza di capacità e non per una carenza. Il nostro paese rimane l’unico paese europeo in cui non esiste alcuna legislazione che sia in grado dii valorizzare l’eccellenza, anzichè il deficit, in ambito cognitivo. L’unico contesto italiano in controtendenza rispetto a questo dato è la Regione Veneto che ha promosso un programma di informazione e valorizzazione dell’iperdotazione cognitiva nella scuola e nelle famiglie, denominato “Education To Talent”. Tipicamente, i bambini o gli adolescenti con tale peculiarità presentano delle disarmonie evolutive, mostrando cioè gradi di maturazione differenti nei vari ambiti di personalità. Rivelando, ad esempio, abilità cognitive eccellenti ma una gestione delle emozioni marcatamente immatura rispetto all’età cronologica. Molti rivelano importanti difficoltà di adattamento e il 20% sviluppano disturbi psicopatologici. Inoltre, è importante ricordare come, all’interno della popolazione degli iperdotati, l’insuccesso scolastico sia sorprendentemente diffuso. A dispetto della dimensione, nel nostro paese tale condizione rimane pressoché sconosciuta e ignorata. Il presente workshop propone una giornata formativa rivolta a insegnanti che permetta di identificare i bambini con tali caratteristiche e fornisca alcune indicazioni sulla gestione in classe.



Destinatari del workshop

Il workshop è aperto agli insegnanti. Al termine del corso verrà rilasciato un regolare attestato di partecipazione.



Quote di partecipazione

  • Quota standard: 120 euro;
  • Allievi ed ex-allievi dell’Istituto Miller: 80 euro.

Il workshop si svolgerà nell’Aula didattica  presso “Enaip – Area Comunicazion & Net Learning
in Via Leonardo da Vinci,27 Pasian di Prato – Udine

Programma Formativo

  • Cos’è l’iperdotazione cognitiva; 
  • Le caratteristiche degli iperdotati;
  • I falsi miti sull’iperdotazione cognitiva;
  • Metodi di identificazione e illustrazione di alcuni casi reali;

13.00/14.00 Pausa pranzo

  • Criticità peculiari nell’iperdotazione cognitiva;
  • Dalla dotazione alle abilità, come l’iperdotazione può diventare talento;
  • La gestione in classe degli iperdotati: Accelerazione;
  • La gestione in classe degli iperdotati: Arricchimento.



Iscrizione

Per iscriversi rimandiamo alla  pagina dei contatti dell’ Istituto Miller.



I bambini molto intelligenti sono anche dei bravi scolari? Sembrerebbe scontato e logico rispondere: “Ovviamente sì!”. Paradossalmente, esistono invece almeno 5 validi motivi per cui bambini con capacità cognitive eccellenti (detti iperdotati o plusdotati) possono risultare alunni difficili o con uno scarso rendimento. Occorre ricordare come a delle ottime capacità non sempre corrisponda un’ottima prestazione. Nell’ambito sportivo, ad esempio, una persona con ottime capacità fisiche non necessariamente vincerà ogni gara! La prestazione ad una gara dipende da vari fattori: la motivazione nel momento, l’ansia da prestazione, la quantità di allenamento preparatorio, le tecniche utilizzate e così via. Analogamente, un bambino con delle ottime capacità cognitive non necessariamente avrà dei buoni voti. Di seguito sono elencati alcuni dei motivi più comuni per cui un bambino intellettivamente molto brillante può avere un rendimento scolastico molto inferiore alle sue capacità.

 

1- Desiderio di adeguarsi ai compagni. Un bambino iperdotato si può rendere presto conto di come riesca a svolgere i compiti assegnati molto più velocemente dei compagni e magari senza errori. Questo lo identifica, agli occhi dei compagni, come il bambino che non viene corretto dall’insegnante, che finisce per primo il compito e senza particolare fatica. Non è raro, che tutto ciò attiri le invidie dei compagni che raggiungono tali risultati con maggior tempo e maggior fatica. Proprio per evitare tutto questo, alcuni bambini iperdotati preferiscono essere il più simili possibili agli altri compagni, anche se questo significa rallentare l’esecuzione del compito o fare degli errori di proposito.

2- Il compito assegnato non gli sembra importante o rilevante. Molti bambini iperdotati affrontano i problemi di matematica con grande facilità, al punto che immediatamente dopo aver letto il testo del problema scrivono la soluzione nel giro di qualche secondo. Da qui, nasce spesso lo scontro con l’insegnante che spesso richiede lo svolgimento del problema attraverso la procedura standard. Molti bambini iperdotati non comprendono l’utilità di questa procedura “Ma se ti ho già detto che il risultato è 36, perché devo scrivere la procedura?”. Un altro esempio potrebbe essere la calligrafia, laddove i bambini iperdotati pongono molta più attenzione al contenuto dei loro scritti e considerano spesso irrilevante la calligrafia con cui tali contenuti sono scritti.

3- Il bambino può avere paura che riuscire bene significhi avere altri compiti assegnati. Molti bambini iperdotati terminano il compito molto prima dei compagni. Questo rende spesso necessario per l’insegnante trovare qualche altro compito per impegnare il tempo ed evitare che disturbi gli altri. Non necessariamente, il bambino che ha eseguito il compito velocemente è interessato ad eseguirne altri. Quindi, preferisce rallentare ad arte il ritmo di esecuzione in modo da finire nello stesso tempo dei compagni.

4- Può essere un modo per attirare l’attenzione. Molti bambini iperdotati imparano presto che i loro compagni ottengono alcuni minuti di attenzione da parte dell’insegnante che ha bisogno di far loro notare gli errori e come correggerli. Per il bambino iperdotato c’è invece, spesso, solo il tempo di una rapida occhiata perché “tanto lui è bravo”. Il bambino iperdotato impara così che fare degli errori garantisce l’attenzione da parte dell’insegnante, pertanto ricerca anche lui la sua parte di attenzione.

5- Può non comprendere l’obiettivo da raggiungere. Molto spesso, il sistema scolastico introduce nuove nozioni o metodi suddividendoli in varie parti di cui, solo in un secondo momento, se ne comprende l’utilità. Molti bambini iperdotati mostrano una scarsa motivazione ad eseguire un compito di cui non capiscono il senso.


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Bibliografia

da Lovecky, DV. (2003)- Different Minds: Gifted Children With Ad/Hd, Asperger Syndrome, and Other Learning Deficits, Jessica Kingsley Publisher, Philadelphia.


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